Krama è una yoga shala, una comunità, una scuola ispirata agli insegnamenti di T. Krishnamacharya, adogmatica e aperta al dialogo interdisciplinare, uno spazio di pratica per tornare al luogo in cui le parole non servono.
Viale Tunisia 38, 20124 Milano (prima scala a sinistra, secondo piano)
MM Repubblica (vicino a MM Porta Venezia, Lima e Stazione Centrale) / Tram 1, 5
Per informazioni: [email protected]
Instagram: @Krama_Milano
La curiosità per il mondo che lo circonda, lo porta sin da adolescente ad organizzare i primi viaggi indipendenti. L’attrazione per le culture orientali e per l’India in particolare si manifesta poco dopo.
Significativo l’incontro con la comunità di Osho, a Pune in India.
Inizia un percorso che lo porta a seguire vari insegnanti tra i quali Rolf e Marcy Naujokat a Goa e Santosh Kumar a Mysore, dove si certifica come insegnante.
A Milano segue in particolare Giovanni Formisano e Belinda Sutan.
Grazie a Luca Compare e Barbara Zerbini, conosce il maestro Vinay Kumar, dal quale ottiene l’abilitazione a divulgare il metodo Prana Vashya.
Attratta fin da piccola dalla mitologia, mistica e filosofia, occidentali ed orientali, si avvicina allo yoga grazie agli spunti offerti da Jung e dai dialoghi tra Krishnamurti e Bohm: prima con la meditazione e successivamente con la pratica dell’hatha yoga, soprattutto nella forma dell’ashtanga vinyasa. Sin da subito trova una profonda risonanza negli insegnamenti di T. Krishnamacharya. Si forma a Milano con Marco Migliavacca e Giovanna De Paulis (Vinyasa Krama e Yin yoga) e con Ambra Vallo (Hatha Raja); in India, nel Tamil Nadu, frequenta i corsi di formazione avanzata tenuti da Srivatsa Ramaswami e A.G. Mohan, allievi diretti di Krishnamacharya. Segue un corso di formazione pluriennale in yoga terapia.
Approfondisce i testi dello yoga e la mitologia indiana, anche partecipando alle lezioni di Marilia Albanese e di Gianfranco Bertagni. Studia parallelamente i testi del taoismo, del buddhismo, dello zen, del sufismo e della mistica cristiana.
Frequenta lezioni e approfondimenti intensivi con diversi maestri, tra cui Kausthub Desikachar, Simon Borg-Olivier, Rod Stryker (100 hours Advanced Teacher Training OL su Vinyasa Krama), Ty Landrum, Kristina Karitinou, Giovanni Formisano. Esplora gli insegnamenti di Iyengar, con le lezioni di Gabriella Giubilaro e l’ispirazione di Christian Pisano, e il metodo Centered yoga di Dona Holleman con la sua allieva Francesca Petrilli. Studia canto vedico nel lignaggio di T.K.V. Desikachar.
Si ispira agli insegnamenti dello yoga tantrico non duale di Jean Klein e Eric Baret.
Il maestro dei maestri. Nato in una illustre famiglia di brahmani nell’India del sud, Krishnamacharya era stato iniziato ai Veda e allo yoga da suo padre, che gli aveva insegnato gli Yoga-sūtra di Patañjali. A sedici anni si recò in pellegrinaggio presso il luogo di nascita di Nāthamuni e qui ebbe la visione mistica del suo avo, che gli trasmise un’opera sullo yoga, lo Yoga rahasya, L’insegnamento segreto sullo yoga. Krishnamacharya studiò per sette anni con il maestro Yogeshwara Ramamohana Brahmachari che viveva nelle montagne del Tibet, dal quale apprese la conoscenza dello yoga, inclusi i suoi aspetti terapeutici, sulla base del testo (disperso) dello Yoga Korunta.
Nel 1933 il Mahārāja di Mysore, suo discepolo e patrono, dopo essere stato guarito da Krishnamacharya, gli concesse l’uso di un’ala del palazzo reale per aprirvi una Yogaśālā, ovvero una scuola di yoga, frequentata dai giovani nobili e brahmani della corte. Durante gli anni di insegnamento a Mysore (1933-1950) ebbe tra i tanti allievi B. K. S Iyengar e Pattabhi Jois, che nei decenni successivi elaborarono gli insegnamenti ricevuti inaugurando due delle tradizioni di yoga oggi più diffuse al mondo.
Nel 1952 si trasferì a Madras (oggi Chennai), dove continuò a vivere e a insegnare fino alla sua morte, avvenuta nel 1989. Nel corso di questi anni le sue modalità di insegnamento dello yoga furono in costante evoluzione. Accettò allievi di età, cultura, sesso, nazionalità e abilità differenti, e il suo insegnamento divenne sempre di più incentrato sulla persona. Fu tra i primi insegnanti ad accogliere le donne come sue allieve. È durante questi anni che pose le basi per l’elaborazione, da parte del figlio, Desikachar, del concetto di viniyoga inteso come l’applicazione delle tecniche dello yoga calibrata alle esigenze dell’allievo.
Fu un grande innovatore, avendo reinterpretato molti aspetti della pratica dello yoga riadattandola al diverso contesto storico e alle esigenze di ciascun individuo, permettendo a questo darśana di diffondersi nuovamente nel mondo contemporaneo.
Abhinavagupta fu uno dei più grandi filosofi, mistici ed esteti dell’India. Fu inoltre illustre musicista, poeta, drammaturgo, esegeta, teologo, e logico, dotato di una personalità eclettica che esercitò ed esercita tuttora un forte influsso sulla cultura indiana. Fu il più autorevole esponente dello Shivaismo monistico kashmiro. Nella sua lunga vita completò oltre 35 opere, la più voluminosa e famosa delle quali è il Tantrāloka, un trattato enciclopedico su tutti gli aspetti filosofici e pratici del Trika e del Kaula (oggi noti come scuole dello Shivaismo Kashmiro e del tantrismo).
Tra i maestri che si ispirano ai suoi insegnamenti, Jean Klein, Eric Baret e Christian Pisano sono imprescindibili riferimenti.
dall’età di 12 anni. Pattabhi Jois rimase a studiare sotto la guida di Krishnamacharya per due anni consecutivi e, durante quel periodo, il maestro lo fece anche partecipare all’esecuzione di varie dimostrazioni di yoga al pubblico. Pattabhi Jois si trasferì a Mysore per frequentare il “Maharaja Sanskrit College” ed è lì che si ricongiunse con Krishnamacharya, chiamato per curare il Mahārāja di Mysore. Grato per la guarigione, il Mahārāja concesse lo spazio per realizzare una scuola di yoga a Krishnamacharya, sotto la cui guida Pattabhi Jois studiò ed elaborò il metodo del moderno Ashtanga Vinyasa.
In 1948, Jois ha creato l’Ashtanga Yoga Research Institute a Lakshmipuram; a partire dagli anni Settanta il metodo insegnato da Jois si diffonde negli Stati Uniti e in Europa (anche grazie ad Andrè Van Lysebeth); nel 2002 apre una shala a Gokulam, quartiere di Mysore.
Grazie alla sua dedizione, il metodo dell’ashtanga vinyasa ha ispirato milioni di praticanti in tutto il mondo.
Srivatsa Ramaswami è lo studente più longevo di Sri T. Krishnamacharya, al di fuori della famiglia di Krishnamacharya.
Ha insegnato per più di 25 anni in centri di grande importanza: India Kalakshetra (per 20 anni e riconosciuto come istituzione di importanza nazionale dal governo indiano), Ramachandra Medical University, Yoga Brotherhood. Ha tenuto seminari e programmi di formazione per insegnanti negli Stati Uniti presso l’Esalen Institute, la Loyola Marymount University, YogaWorks, l’Himalayan Institute, il Chicago Yoga Center e molti altri.
Con sconfinata umiltà e profonda chiarezza trasmette gli insegnamenti del suo maestro.
A.G. Mohan ha iniziato il suo viaggio nello yoga nel 1971, trascorrendo quasi due decenni come studente personale di Sri Krishnamacharya. Si è poi immerso in ulteriori studi ad ampio raggio di ayurveda, samkhya, tantra, teatro dell’antica India, jyotisha. È autore di numerosi libri sullo yoga, tra cui Yoga per corpo, respiro e mente, Yoga Therapy e Krishnamacharya: la vita e gli insegnamenti.
Mohan ha co-fondato con T.K.V. Desikachar il Krishnamacharya Yoga Mandiram a Chennai, in India. Indra Mohan, sposata con A.G. Mohan e co-fondatrice di Svastha Yoga e Ayurveda, è una delle poche persone che ha ricevuto un diploma post-laurea in yoga da Krishnamacharya. Insieme alla moglie e ai figli Nitya e Ganesh, A.G. Mohan offre i propri insegnamenti nella scuola di Svastha Yoga & Ayurveda.
Con il suo vivo esempio, la famiglia Mohan mette in luce la potenza dello yoga e dell’ayurveda come strumenti di riduzione della sofferenza nella vita di tutti i giorni.
Vinay inizia a praticare hatha yoga a 7 anni e poi prosegue con l’ashtanga vinyasa. Da giovanissimo, sviluppa autonomamente una forma di pratica dinamica, che combina asana e pranayama e che prende il nome di Prana Vashya Yoga. Vinay ha acquisito il titolo di acharya e trasmette il suo metodo a Mysore, con un approccio che mira a valorizzare le qualità di ciascun praticante.
Grazie alla sua disciplina, Vinay è diventato uno dei maestri più riconosciuti nella comunità yogica dell’India del Sud.